In questi mesi si parla sempre più spesso di seconda colonna per sostenere il nostro Sistema Sanitario Nazionale, ci si è però dimenticati che la collaborazione pubblico privato può permettere di raggiungere eccellenti risultati di sostenibilità.

Ieri, 12 giugno 2018, a Milano Marsh Italia ha promosso un dibattito con lo scopo di confrontare esperienze italiane (lombarde, liguri, emiliane) di pubblico e privato per capire se queste modalità di gestione dei servizi possano ancora essere una concreta prospettiva.

La risposta derivata dalle tre esperienze è sicuramente positiva. I capi azienda hanno confermato che gli obiettivi sono raggiunti, che il livello di servizio è migliorato con soddisfazione degli utenti e infine che l’equilibrio economico finanziario c’è con evidenti risparmi per il SSN.

Tre elementi emergono dalla discussione, come indirizzo per le Regioni che vogliono usare anche questo strumento per la sostenibilità del sistema:

1.  L’efficienza è perseguita da questa forma: i costi di produzione sono minori di quelli del pubblico;

2.  Occorre considerare queste esperienze non competitive con il pubblico, ma collaborative, un modo per generare rete, positiva capacità di coordinarsi;

3.  Regole di sistema chiare, capaci di essere effettivo punto di riferimento non per un trimestre, ma per un più significativo orizzonte, cioè flessibilità.

Forse è necessario abbandonare schemi preconfezionati di organizzazione dei sistemi sanitari e utilizzare modalità e strumenti flessibili ricercando le migliori condizioni per erogare servizi di buona qualità e a costo contenuto: un pragmatismo nelle scelte sembra emergere come condizioni di successo.