Sarà presentato il prossimo 28 novembre a Firenze il progetto di benchmarking del Joint Commission Italian Network sul livello di compliance degli operatori all’igiene e al lavaggio delle mani all’interno di 16 organizzazioni sanitarie italiane aderenti al Network.

L’igiene delle mani rappresenta la più semplice ed efficace procedura per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e per il controllo dell’antibiotico-resistenza (AMR). Tuttavia, numerose rilevazioni hanno messo in evidenza come la media del consumo di soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani all’interno delle strutture sanitarie in Italia sia di soli 15 ml per paziente al giorno, al di sotto del minimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (20 ml per paziente al giorno).  L’igiene delle mani deve pertanto essere ancora considerata una priorità in sanità.

“Questi dati allarmanti – ha dichiarato Filippo Azzali, coordinatore nazionale di Joint Commission Italian Network – sono uno dei motivi che ci ha spinto a portare avanti un benchmark tra le organizzazioni aderenti al Network. Questo lavoro, che presenteremo con grande orgoglio nei prossimi giorni, si inserisce tra l‘altro in un più ampio progetto di ricerca su come i comportamenti organizzativi e la leadership possano influenzare i risultati di compliance all’interno di una struttura sanitaria”.


La Tavola Rotonda

Nel corso della Tavola Rotonda che si terrà il prossimo 28 novembre a Firenze, nell’ambito del 14° Forum Risk Management, saranno presentati i primi risultati dell’analisi realizzata su circa 65.000 rilevazioni effettuate nei periodi settembre – dicembre 2017 e settembre – dicembre 2018 da 16 organizzazioni sanitarie italiane che hanno scelto di partecipare al benchmarking portato avanti dal Network: AOU Meyer; AOU Udine; ASST Cremona; ASST Spedali Civili di Brescia; Centro Chirurgico Toscano; Fondazione Salvatore Maugeri; Fondazione Poliambulanza – Istituto Ospedaliero; Humanitas Centro Catanese di Oncologia; Humanitas Gavazzeni; Humanitas Research Hospital; Istituto Europeo di Oncologia; Istituto G. Gaslini; Istituto Nazionale dei Tumori; Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; Ospedale San Raffale; Policlinico A. Gemelli.

Attraverso un protocollo condiviso da tutte le organizzazioni aderenti al Network, è stato realizzato uno strumento di benchmark con lo scopo di definire e costruire processi di miglioramento dei livelli di compliance fondati su dati reali” – ha dichiarato Gianluca Lanza di Joint Commission Italia Network.


I risultati delle rilevazioni

I dati rilevati dalle singole organizzazioni sono stati raccolti anonimamente utilizzando l’Observation Form redatto dal WHO che identifica i 5 momenti per il lavaggio delle mani. La raccolta dei dati è avvenuta attraverso osservazioni sul campo. Il campione minimo di osservazioni per ogni organizzazione è stato di almeno 210 al mese per tutta la durata della sperimentazione. La successiva analisi, realizzata da un team di esperti, ha approfondito:

  •  Il livello di compliance delle singole organizzazioni rispetto la media delle altre organizzazioni che hanno preso parte alla sperimentazione;
  • Il livello di compliance di un’organizzazione rispetto a sé stessa con riferimento al periodo precedente (2018 vs 2017);
  • Il livello di compliance rispetto alle figure professionali identificate (sia a livello di singola organizzazione sia a livello di intero campione);
  • Il livello di compliance rispetto all’area dell’organizzazione entro la quale sono state effettuate le rilevazioni (sia a livello di singola organizzazione sia a livello di intero campione);
  • Il livello di compliance rispetto ai 5 momenti di igiene delle mani così come identificati dal WHO (sia a livello di singola organizzazione sia a livello di intero campione).

Alla luce di quanto emerso, ciascuna struttura potrà studiare progetti da mettere in atto nel prossimo futuro per migliorare la propria compliance.


Il progetto

Il lavoro sul Hand Hygiene e i risultati dell’analisi dei dati saranno presentati alla Fortezza da Basso in aula Botticelli dalle ore 11.30, durante la Tavola Rotonda coordinata da Paolo Cantaro – Direttore Generale del Policlinico Morgagni di Catania. Interverranno: Filippo Azzali – Coordinatore Joint Commission Italian Network, Elena Azzolini – Humanitas Research HospitalMarta Ciofi degli Atti – Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, Gianluca Lanza – Joint Commission Italian Network, Laura Lodetti – Progea Servizi, Ubaldo Rosati – Ospedale Pediatrico G. GasliniAntonello Zangrandi – Progea Servizi.
La Tavola Rotonda si inserisce all’interno del convegno “Call to Action: Calarsi nella realtà di tutti i giorni. Le 5 azioni del call to action nella lotta alla sepsi in Regione Toscana”.

“Il progetto sull’igiene e lavaggio delle mani nasce dall’idea che solo grazie al confronto delle buone prassi e alla misurazione dei risultati le nostre strutture sanitarie possono realmente migliorarsi e garantire processi di cura più sicuri ed efficaci. Consentire alle organizzazioni di confrontarsi su temi così importanti e discutere insieme su come migliorare è un obiettivo sfidante. La sfida più difficile è certamente mettere a sistema i processi di miglioramento delle organizzazioni, indagandone i fattori critici di successo (sia a livello di comportamenti organizzativi, sia di prassi e processi clinici) per permettere di raggiungere un livello di replicabilità e generare una maggiore cultura della sicurezza e qualità delle cure. Tutto ciò tenendo ovviamente conto delle peculiarità delle singole organizzazioni” – conclude Filippo Azzali.