La dottoressa Susanna Falorni – Direttore U.O.C. Pediatria e neonatologia dell’ospedale Misericordia di Grosseto – racconta l’esperienza del suo reparto nel percorso di certificazione.

Misurare la qualità delle pediatrie si può? Indubbiamente sì, grazie alla certificazione ABIO/SIP “Ospedale all’altezza dei bambini”: strumento nato dalla virtuosa collaborazione tra Progea, Fondazione ABIO Società Italiana di Pediatria.

La certificazione consente di riconoscere le Unità Operative di Pediatria capaci di operare secondo i principi sanciti nella “Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale” redatta nel 2008 da Fondazione ABIO e dalla Società Italiana di Pediatria e che raccoglie in 10 punti i diritti imprescindibili per garantire al paziente la migliore qualità delle cure.

Un’organizzazione sanitaria che richiede la Certificazione “Ospedale all’altezza dei bambini” vuole mettere al centro del percorso di cura i diritti e i bisogni dei piccoli malati, attuando i comportamenti organizzativi e professionali previsti dalla “Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale”.

Attualmente in Italia sono diverse le organizzazioni sanitarie che hanno scelto di certificare i propri reparti di Pediatria. Fra questi anche l’Ospedale Misericordia di Grosseto. Fondazione ABIO ha chiesto alla dottoressa Susanna Falorni – Direttore U.O.C. Pediatria e neonatologia – dell’ospedale di raccontare la sua esperienza nel percorso di certificazione.

LE PAROLE DELLA DOTTORESSA FALORNI

Quando sono stata sollecitata da ABIO a sottoporre l’area pediatrica che dirigo ad un percorso di certificazione mi ha fatto indubbiamente piacere, l’ho ritenuto un attestato di stima del lavoro che stavamo facendo e non poteva rimanere inascoltato.

Un tale obiettivo non può essere perseguito da un singolo e la condivisione del progetto con i miei collaboratori, dopo il primo naturale entusiasmo, non è stata priva di incertezze, di dubbi. Siamo l’unica U.O. di Pediatria della provincia di Grosseto che garantisce la presenza di medici e infermieri qualificati 24 ore su 24 per le esigenze di reparto, pronto soccorso pediatrico, ambulatorio plurispecialistico, sala parto, nido e patologia neonatale.

Queste attività assorbono tutto il nostro tempo e le nostre energie. Avevamo timore di non averne abbastanza per una nuova avventura ma superato questo momento di riflessione e, ottenuta l’autorizzazione della direzione aziendale, abbiamo iniziato prima a studiare il manuale ABIO/SIP e poi a confrontarci con gli 88 indicatori contenuti nella checklist di autovalutazione. E’ stato un periodo di intenso lavoro, fatto di momenti di entusiasmo e momenti inevitabili di stanchezza ma lo spirito di squadra e la volontà di misurarsi ha vinto e siamo giunti al momento clou della visita della commissione del 21 febbraio 2018. Una giornata indimenticabile, non solo per il freddo polare. Fino a quel momento i rapporti con Progea, ente certificatore e referente italiano di Joint Commission International, erano stati telefonici o via email. Questa volta due “commissari” venivano a guardarci da vicino, a valutare i nostri percorsi, a vedere se quello che avevamo scritto trovava riscontro pratico. Quelle persone avevano i nomi di Elena Battistini e Paolo Lehnus, la quintessenza dell’attenzione, della meticolosità, del rigore e della cortesia.

L’esame è stato superato a pieni voti ed ora l’Ospedale Misericordia ha l’ambito riconoscimento di Ospedale all’altezza dei bambini. La soddisfazione è stata davvero grande, indipendentemente dai tanti complimenti che abbiamo ricevuto.

Ringraziamo ABIO per questa opportunità che ci ha offerto e per starci vicino e aiutarci ogni giorno all’interno della U.O. Pediatria.

Possiamo adesso tirare il fiato? Anche no!! La certificazione dura tre anni. Nel 2021 vorremmo poter dimostrare di essere migliori della volta precedente, non solo per una questione di orgoglio, ma perché fa bene alla nostra attività e ai nostri bambini con cui ogni giorno lavoriamo.

IL PERCORSO

Come spiega bene la dottoressa Falorni, le organizzazioni sanitarie che vogliano intraprendere il percorso di valutazione e certificazione sono chiamate ad esaminare ogni aspetto del percorso di cura e tutto il personale deve essere consapevole del proprio ruolo nel far sì che la permanenza in ospedale sia per il bambino malato e per i suoi familiari il meno traumatica possibile.
La certificazione ha validità triennale e il processo che conduce all’ottenimento della stessa è un percorso a più tappe che prevede supporto, tutoraggio e formazione da parte dei consulenti Progea. Questo per mantenere, nel corso del triennio, un’attenzione continua alla conformità agli standard di qualità e per garantire una migliore efficacia nei processi clinici, assistenziali e organizzativi.